Sulla web TV di Archeologia Viva Syusy presenta il suo documentario
La stele di zia Rosina
Syusy Blady presenta un’antica stele, semisconosciuta ai più, rinvenuta in Mongolia, sulla quale sono incise iscrizioni in differenti lingue oltre a misteriose raffigurazioni. L’importante reperto è descritto nel suo documentario ‘la stele della zia Rosina’, breve reportage sullo stile di ‘turisti per caso’ presentato all’ultima Rassegna del Cinema Archeologico
Si tratta di un cortometraggio – reportage con la regia e la conduzione di Syusy Blady sullo stile di Turisti percaso; un reportage sulla Mongolia, alla ricerca dell’originale di una stele che conserva tre scritture: una prototurca, una cinese e una runica. La stele, la cui copia è esposta al museo di Ulambatar, pare a Syusy estremamente interessante e misteriosa: una stele di Rosetta dell’Asia! E’ per questo motivo che più modestamente viene soprannominata Stele di… zia Rosina. Syusy decide quindi di addentrarsi nella tundra mongola alla ricerca dell’originale e del sito archeologico dove si trova. Lungo la strada vede Karacorum assiste al Nadam, la grande festa mongola in onore di Gengis Khan.
Quando arriva finalmente alla stele scopre che sulla sua sommità c’è un simbolo impensabile: la lupa che allatta i gemelli! I romani sono arrivati anche qui? O forse no, forse sono i mongoli, o meglio gli asiatici, che sono arrivati fino da noi attraverso i misteriosi etruschi….
Syusy Blady