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Alla ricerca di Omm Seti

Dorothy Eady fu una donna straordinaria, è il caso di dirlo, così convinta nella sua passione per l’Egitto, per il tempio di Abidos e per Seti il Faraone, che riconobbe nella mummia che vide al museo e che sostenne per tutta la vita essere stato il suo amante quando lei era una giovanissima sacerdotessa del tempio, votata alla verginità. Riconobbe molto presto, lei che era inglese nata negli anni 30, di non appartenere a quel luogo e a quel tempo. Fece di tutto per andare a vivere là dove aveva già vissuto! Nel libro che ho letto “Alla ricerca di Omm Seti” di Jonathan Cott (Edizioni Venexia) è raccontata, con dovizia di particolari, la vita che la condusse ad Abidos, con le sue case povere, di fango, i suoi animali, gatti, oche ecc… e soprattutto i suoi incontri notturni con il Faraone Seti che l’aveva amata in vita e per il quale si era uccisa. Nelle loro conversazioni, molto normali malgrado la stranezza della situazione, il Faraone Seti le racconta molti particolari della sua vita e dei personaggi del suo tempo, oltre che del signore Osiride di cui erano ambedue seguaci. Si parla di Akenaton come di “quel criminale” che rovinò l’Egitto e che sembra sia stato avvelenato e abbandonato dalla moglie Nefertiti, si parla dell’acqua curativa del tempio di Abidos, si parla del giardino che lei cercò e trovò nel tempio dopo che era sparito da millenni… Insomma Omm Seti è un personaggio degno di un film. Qualcuno vuole provare a farne un trattamento con me?

Syusy Blady

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