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Syusy al Festival della Letteratura di Viaggio

Il Festival della Letteratura di Viaggio si tiene a Roma, a Villa Celimontana, dal 22 al 25 settembre. Syusy partecipa a un evento in calendario giovedì 22 alle 20.30, dedicato alla letteratura estone: Hõbevalge, sulla rotta del vento, del fuoco e dell’Ultima Thule.

Hõbevalge di Lennart Meri

hobevalge

Hõbevalge, traduzione italiana

Pensavate di conoscere tutto sul mito dell’Ultima Thule?! Questo straordinario libro “Hõbevalge. Sulla rotta del vento, del fuoco e dell’Ultima Thule” di Lennart Meri, mai tradotto prima in altre lingue oltre a quella finlandese, non mancherà di stupirvi con innovativi scenari e nuove prospettive. Il 22 settembre alle ore 20:30 a Villa Celimontana (via della Navicella, 12) nell’ambito del Festival della Letteratura di Viaggio presentiamo il testo più importante della saggistica estone scritto dall’intellettuale, storico, documentarista ed ex-presidente dell’Estonia Lennart Meri.

“Hõbevalge” offre una convincente spiegazione del mito dell’Ultima Thule nello scenario di antichissimi collegamenti tra il Mar Baltico ed il Mediterraneo. La traduzione italiana di Daniele Monticelli pubblicata dall’Editore Gangemi è un progetto realizzato dalla Fondazione Lennart Meri e dall’Associazione Italia Estonia a 40 anni dalla prima pubblicazione nel 1976 in Estonia durante il dominio sovietico e in ricorrenza dei 25 anni dalla riconquistata indipendenza di tutti paesi baltici, Estonia, Lettonia e Lituania.

Durante il primo incontro con il pubblico italiano, interverranno l’on. Mart Meri, politico e filologo, il professore Antonello Folco Biagini, accademico, storico e prorettore dell’Università di Roma La Sapienza, la giornalista Maurizia Giusti – Syusy Blady, il traduttore del libro Daniele Monticelli, docente di semiotica all’Università di Tallinn e il curatore del progetto Gianni Glinni. Moderatore dell’incontro il critico letterario, professore Arnaldo Colasanti. Performance musicale di Silver Sepp. All’incontro sarà presente l’Ambasciatore dell’Estonia in Italia, S.E. Signora Celia Kuningas-Saagpakk.

Chi è Lennart Meri

Lennart Meri (1929-2006) viaggiatore, storico, scrittore, documentarista, accademico, come politico ha ripristinato il potere costituzionale estone ed è stato presidente dell’Estonia libera dal 1992 al 2001. Nato nel 1929 da una famiglia di diplomatici, ha iniziato la scuola tra Parigi e Berlino. Nel 1940 l’Estonia fu annessa all’Unione Sovietica. La famiglia Meri fu imprigionata e deportata in Siberia ma riuscì a sopravvivere e dopo la fine della Seconda guerra mondiale le fu permesso di tornare a Tallinn. Dalla penna di Lennart Meri sono nati dieci libri, oltre ad essere anche autore di cinque film etnografici. I suoi lavori hanno avuto influenza anche oltre la “cortina di ferro”, benché sotto l’occupazione sovietica, Meri avesse sempre protetto nei suoi scritti gli interessi dell’Estonia. Il suo libro, Hõbevalge, è un’opera di culto per gli estoni, un racconto coinvolgente della storia antica delle genti del Baltico e dei loro contatti con i popoli del Mediterraneo. Meri presenta una soluzione originale a un enigma che appassiona gli studiosi da duemila anni: dove si trova la mitica isola di Thule?!

Saaremaa

Lago del Meteorite di Kaali, Saaremaa. Foto: Petri Tuohimaa September, 2007

Scrive Lennart Meri: “Nel libro Hõbevalge (1976) ho presentato l’ipotesi secondo la quale il viaggio di Pitea fu provocato dalla caduta del meteorite di Kaali, sull’isola di Saaremaa. L’evento aveva avuto luogo un paio di centinaia di anni prima del viaggio di esplorazione di Pitea. Ma già allora Saaremaa era densamente popolata e sul Mar Baltico fioriva l’intenso traffico navale della prima epoca vichinga. Supponevo che la potenza catastrofica dell’impatto del meteorite potesse aver profondamente influenzato psicologia, lingua e usanze delle popolazioni delle coste del Baltico, dando vita a un’interpretazione mitologica locale. Ho presentato a sostegno di quest’ipotesi materiale linguistico, etnografico legato al culto. Ma gli esempi non hanno lo stesso peso di una dimostrazione. Nel migliore dei casi conferiscono a un’ipotesi il diritto di esistere… se non siete turisti, ma piuttosto viaggiatori, lasciatevi tranquillamente alle spalle il castello costruito cinquecento anni fa e fermatevi davanti a un campo che è stato coltivato ininterrottamente da duemila anni. Fategli una bella fotografia. Contiene una storia più grande, perché in esso vivono sia il passato che il futuro. La storia comincia laddove finisce la poesia. A volte si sfiorano…” (Traduzione e adattamento: Daniele Monticelli).

Spiega il curatore Gianni Glinni, che la versione di “Hõbevalge” presentata in italiano è la prima a essere realizzata in lingua straniera, se escludiamo quella finlandese che è molto simile all’estone. L’estone, come il finlandese, è una lingua che non fa parte del ceppo indoeuropeo. Si tratta di lingue ugro-finnico. La struttura grammaticale è diversa come anche la sonorità, e sono presenti spesso termini e parole di difficile traduzione perché non hanno un preciso corrispondente in italiano o nelle altre lingue di derivazione indoeuropee. Il lavoro di traduzione ha richiesto al traduttore, Daniele Monticelli, semiotico dell’Università di Tallinn, un grande impegno, perché l’esigenza non è stata solo quella di una traduzione linguistica, ma ha posto problematiche di natura interpretativa, di adattamento del testo originale a una sensibilità linguistica e culturale diversa.

“Hõbevalge” è il lavoro più conosciuto di Lennart Meri, e fu pubblicato nel 1976. Questo ricostruisce la storia antica dell’Estonia e delle regioni del Mar Baltico. La peculiarità della lingua estone, che appartiene al gruppo linguistico baltofinnico della famiglia Uralica, identifica gli Estoni come un popolo non indoeuropeo ed uno dei più antichi a popolare le terre del Nord Europa. Meri combina fonti del mondo classico mediterraneo con la sua profonda conoscenza della storia e della mitologia nordica pre-indoeuropea. Mediante rigorose indagini storiche, scientifiche ed etnografiche, e materiale raccolto durante i suoi viaggi tra il Baltico, gli Urali e la Siberia, Lennart Meri prospetta entusiasmanti nuovi scenari di studio sulle reciproche influenze che le terre del Baltico e quelle del Mediterraneo hanno avuto in periodi molto antichi. “Se la geografia è prosa, le mappe sono iconografia”, scrive Meri. “Hõbvalge” si basa su fonti geografiche ricavate principalmente da antichi navigatori e svela con una accurata analisi il segreto della leggendaria Ultima Thule. Thule è il nome che fu attribuito dai greci e latini alla terra più lontana mai raggiunta
nel Nord, e ritenuta essere situata a sei giorni di viaggio dalla Britannia. Sono state suggerite molte alternative per la sua localizzazione, tra le quali le isole Shetland, l’Islanda e la Norvegia. Secondo Lennart Meri è possibile che il nome “Thule” derivi dalla parola balto-finnica tuli che significa fuoco oppure da un antico verso ritmico popolare tradizionale dell’Estonia che narra dell’origine del cratere meteoritico del lago di Kaali a Saaremaa.

Durante il Festival della Letteratura di Viaggio nello stand espositivo Estone saranno disponibili anche le copie dell’Hõbevalge firmate da Mart Meri.

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