Bologna è chiamata alle urne domenica 26 maggio dalle 8 alle 22, per il referendum consultivo sul tema dei fondi alle scuole materne private. Ecco il quesito che si leggerà nelle schede elettorali:
«Quale, fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali, che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole di infanzia paritaria a gestione privata, ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?
a) utilizzarle per le scuole comunali e statali
b) utilizzarle per le scuole paritarie private»
Syusy, promotrice di un asilo di yurte in uno dei comuni colpiti dal terremoto, interviene nel dibattito:
“Io dico che mi piacerebbe realizzare un asilo in una o più Yurte. In campagna, con un approccio didattico che si leghi alla natura e alla libertà creativa, in accordo con una serie di tecniche che diano strumenti cognitivi per l’apprendimento creativo del linguaggio della scrittura, delle lingue e dell’osservazione scientifica.
Questo asilo ideale non potrebbe mai essere pubblico, siamo costretti in norme e regole impossibili da superare. La burocrazia ha un grosso limite: non permette che nascano esperienze alternative, ma sembra apprezzare solo scuole confessionali gestite da enti religiosi. Forse privatamente, con la buona volontà di qualcuno, sarebbe realizzabile.
Allora cosa debbo votare a questo referendum?!